B U O N C O M P L E A N N O
AMERIGO VESPUCCI
Nave Scuola della marina militare italiana
Progetto
La decisione di costruire il Vespucci iniziò a partire dal 1925, il progetto è del 1930
Varo
Il 22 febbraio 1931 avvenne il varo presso i cantieri navali di Castellammare Di Stabia.
Nave Gemella
Il Vespucci fu progettato insieme al gemello Cristoforo Colombo (di dimensioni leggermente diverse)
In Sostituzione
E’ stato costruito per sostituire l’omonima nave scuola della classe Flavio Gioia
Progetto
A partire dal 1925 si sentì l’esigenza di sostituire l’allora nave scuola, la “pirofregata” Amerigo Vespucci, con una nuova nave.
Il progetto della nuova nave fu redatto dall’ingegnere Francesco Rotundi Tenente Colonnello del Genio Navale e direttore dei Regi cantieri navali di Castellammare di Stabia, che oltre alle due navi scuola prese parte alla stesura del progetto di ricostruzione delle due navi da battaglia classe Conte di Cavour, e dei progetti finali per la realizzazione della nuove unità da battaglia classe Littorio.
Varo
La nave fu varata il 22 febbraio 1931 a Castellammare di Stabia e partì qualche mese dopo completamente allestita per il porto di Genova dove ricevette, il 15 ottobre 1931, la bandiera di combattimento, nelle mani del suo primo comandante Augusto Radicati di Marmorito, già ultimo comandante della precedente nave scuola Amerigo Vespucci.
Tra i comandanti da ricordare Agostino Straulino, olimpionico di vela, che al comando della nave passò alla leggenda grazie all’uscita a vele spiegate dal porto di Taranto attraverso il canale navigabile e stabilì il record di velocità con 14,6 nodi.
Altro comandante da ricordare è Ugo Foschini famoso per la risalita a vela del Tamigi sino a Londra.
Nella foto il Vespucci, a sinistra e il Colombo a destra a La Spezia nel 1935.
Nave Gemella
Il Vespucci fu progettato insieme ad una nave gemella, il Cristoforo Colombo sempre dall’ingegnere Francesco Rotundi, ma con dimensioni leggermente inferiori, per sostituire le due navi scuola della classe Flavio Gioia prossime alla radiazione dal servizio. riprendendo i progetti del veliero Monarca, ammiraglia della Real Marina del Regno delle Due Sicilie. La nave fu varata sempre nei cantieri di Castellammare di Stabia il 4 aprile 1928, cioè 3 anni prima del Vespucci.
Nel dopoguerra, in ottemperanza al trattato di pace firmato a Parigi, la nave venne ceduta all’Unione Sovietica nel 1949.
Pirofregata Amerigo Vespucci
L’Amerigo Vespucci fu un veliero della Regia Marina, costruito dall’Arsenale di Venezia come incrociatore e varato nel 1882. Fu la prima nave militare ad essere intitolata al celebre esploratore e navigatore Amerigo Vespucci.
La nave venne utilizzata come ammiraglia della Regia Marina soprattutto in missioni all’estero.
Nel 1893 rientrò definitivamente in Italia e fu trasformata nelle sovrastrutture e nell’armamento, che fu ridotto, per essere impiegata come nave scuola per gli Allievi della Regia Accademia Navale.
Fu posto in disarmo nel 1928 e ormeggiato nel porto di Venezia per essere adibito ad asilo infantile, riservato agli orfani dei marinai.
La nave più bella del mondo
In mare, come si sa, la precedenza viene data alle imbarcazioni a vela ed a quelle che hanno difficoltà di manovra; l’Amerigo Vespucci rientrando in entrambe le categorie riceve quasi sempre la precedenza; qui la foto che ha immortalato l’incontro, nel 1962, nel Mar Mediterraneo, con la portaerei americana USS Independence. Quel giorno dalla plancia della portaerei battente bandiera a stelle e strisce, il comandante americano, come da tradizione marinaresca, inviò un messaggio a lampi di luce chiedendo al vascello di identificarsi.
La risposta fu “Nave Scuola Amerigo Vespucci – Marina Militare Italiana”.
La replica del comandante statunitense fu un’esclamazione: “The most beautiful ship in the world”, ossia “La nave più bella del mondo”.
Non chi comincia ma quel che persevera
Questo è l’attuale motto della nave e ben riflette l’animo dei nostri marinai. Il Vespucci è un veliero che mantiene vive le vecchie tradizioni. Le 26 vele sono ancora in tela olona, le cime sono tutte ancora di materiale vegetale, e tutte le manovre vengono rigorosamente eseguite a mano; ogni ordine a bordo viene impartito dal comandante, tramite il nostromo, con il fischietto; l’imbarco e lo sbarco di un ufficiale avviene con gli onori al barcarizzo (l’apertura del parapetto di una nave, attraverso la quale si accede al ponte dall’esterno, mediante una scala o una passerella) a seconda del grado dell’ospite. Qui una immagine del varo in quello storico 22 febbraio 1931.
Ancora auguri a questo storico e bellissimo vascello!